martedì 11 luglio 2017

#lonatocheverrà: interventi del pomeriggio del 11 luglio

Nel pomeriggio l'intervento di Davide Biolghini si è concentrato su un excursus storico delle varie forme con cui si è declinata la partecipazione dei cittadini nelle fasi decisionali della pubblica amministrazione.
Gli esiti incerti di forme di partecipazione come, ad esempio, Agenda 21 o il bilancio partecipativo, sono state ascritte ad un mancato progetto chiaro e predeterminato delle forme di applicazioni di quanto si stava decidendo.
Il timore dei pubblici uffici chiamati ad applicare le decisioni partecipate e la non chiarezza del quadro legislativo e regolamentare applicativo hanno finito per arenare progetti partecipati anche molto innovativi e dotati di sufficiente coperture economiche. Alla luce di questo è emersa la necessità di una gestione del GAL in cui recentemente Lonato è stata ammessa che parta da solide basi organizzative dettate a priori per non rischiare di perdere le ingenti somme messe a disposizione di questo nuovo strumento. Fin da ora si dovrebbe gestire la dotazione riservata dal GAL al Comune di Lonato definendo un quadro applicativo normato esplicitato in modo chiaro e preciso, messo a punto con forme di concertazione tra i soggetti locali portatori di interesse ed gli altri Comuni che fanno parte del progetto.

Nella seconda parte del pomeriggio Tiziana Morterisi ha illustrato l'enorme sforzo da lei sostenuto per incrementare la diffusione di un materiale da costruzione innovativo, in grado di conciliare la salubrità dell'ambiente abitato con il riciclo di materiali di risulta della produzione del riso. I sottoprodotti della lavorazione di questo diffusissimo alimento (l'Italia è tra i primi produttori europei) hanno delle ottime caratteristiche tecniche che li rendo ideali per costruire abitazioni, sia con funzione statica (anche se la legislazione italiana non lo permette) che per le opere di tamponamento, con effetti di coibentazione notevoli.
Il vantaggio di questo materiale sta anche nella capacità di creare una nuova filiera produttiva che si inserisce in un processo attuale in cui i sottoprodotti del riso sono visti come degli scarti che finiscono per essere inceneriti dai produttori, con conseguente danno ambientale.
Le sperimentazioni condotte in questi anni hanno permesso al prodotto di diventare un materiale certificato a tutti gli effetti superando l'annoso problema della fase sperimentale in cui era destinato esclusivamente all'auto costruzione, per divenire un prodotto utilizzabile in qualsiasi cantiere edile sia di nuova costruzione che di ristrutturazione.

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