venerdì 14 luglio 2017

#lonatocheverrà: Interventi del pomeriggio del 13 luglio

Nella pomeriggio con l'architetto Andrea Nulli ed Umberto Minuta abbiamo ragionato sulle necessità conservative di Palazzo Carpaneda evidenziando l'estrema importanza storica ed artistica del manufatto minacciato da un avanzatissimo stato di degrado. Analizzando le vicende relative alla sua storia recente sono state analizzate le ultime vicende proprietarie e le necessità progettuali, apparentemente in contrasto con lo spirito conservativo della Soprintendenza. Dalla sommaria analisi è emersa, a parere dei partecipanti la discussione, una incomprensione comunicativa tra i vari attori che, ciascuno col proprio ruolo, si stanno interessando al palazzo. Risulta evidente la necessità di procedere ad una seria progettazione che prenda in considerazione tutti gli aspetti materici, sociali, urbanistici e di valore testimoniale del palazzo per porre in campo delle soluzioni progettuali diversificate per poter mediare le necessità della committenza e dell'organo di tutela.
Progettazione che non può fossilizzarsi sulla riproposizione di un'unica soluzione alle esigenze della committenza, ma che confidando anche in una maggiore elasticità mentale dei “contendenti” possa produrre più progetti che possano poi porre la base di una possibile mediazione.
Come emerso anche nei precedenti incontri la progettazione architettonica è un fatto complesso che richiede soluzioni complesse; si ritiene quindi necessario analizzare i problemi di palazzo Carpaneda, ma sopratutto una sintesi progettuale che possa essere una base concreta di ragionamento tra tutti gli attori coinvolti.
Successivamente l'arch. Nulli ci ha illustrato alcuni esempi che potrebbero essere da stimolo, sia per i risultati, ma sopratutto per l'approccio progettuale, ai problemi di palazzo Carpaneda e delle altre realtà monumentali del paese

Nel proseguo del pomeriggio il prof. Umberto Minuta ci ha relazionato circa la sua ricerca condotta sulle modalità di occupazione territoriale della sponda veronese del lago di Garda. In modo particolare, nel suo studio, sono emerse interessanti chiavi di lettura per la formazione del paesaggio gardesano veronese che possono essere un base di partenza per un'analoga analisi della sponda bresciana.
Oltre all'interesse per la ricerca l'arch. Minuta ci ha lasciato alcuni spunti di riflessione su Lonato evidenziando la necessità di mantenere ed estendere la vivibilità delle piazze del centro urbano, valorizzare la qualità architettonica dei palazzi storici e delle mura ed, infine, assicurarsi la continuità del percorso delle mura.
Sempre nell'ottica propositiva sono state avanzate anche delle proposte prettamente paesaggistiche evidenziando la necessità di studiare ipotesi di regolamentazione territoriale che permettano la salvaguardia delle identità dei nuclei storici del Comune, la permanenza dell'uso agricolo dei suoli, anche in funzione della valorizzazione dei terrazzamenti collinari ed il recupero dei percorsi con andamento perpendicolare ai pendii collinari, così da valorizzarne il loro attraversamento.

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