domenica 23 luglio 2017

#lonatocheverrà: intervento del pomeriggio del 21 luglio

Nella seconda parte della giornata è stato presentato un innovativo sistema costruttivo a secco denominato “mattone Brix”, ad opera di un gruppo di giovani bresciani laureati in ingegneria edile architettura. Si tratta di un sistema modulare in legno lamellare in grado di essere assemblato a secco con la sola interposizione di un lamina di acciaio imbullonata ed un trefolo, anch'esso d'acciaio, di controventatura.
Con l'assemblaggio di solo due tipologie di “mattone Brix” è possibile realizzare pareti e solai strutturali, senza bisogno di nessun altro elemento; questo rende molto facile la costruzione che può essere fatta in proprio e senza ricorrere a maestranze eccessivamente qualificate.
L'elemento è in grado di realizzare edifici fino a tre piani in assoluta sicurezza sia dal punto di vista strutturale che termico e sismico.
In merito al consolidamento sismico lo stesso gruppo di giovani ha presentato uno strumento in grado di dare l'impronta sismica di un edificio che permette di avere uno stato complessivo della qualità del costruito da confrontarsi con l'esito di un terremoto, avendo così un rapido strumento per valutare la stabilità del manufatto dopo l'evento pernicioso.
Nel confronto con il pubblico in sala è emerso che tale sistema sfrutta la tecnologia dei micortremori che è stata oggetto di un lavoro compiuto tempo fa dal geologo Giovanni Michiara, a cui anch'io ho partecipato, mirato a valutare lo stato conservativo dei manufatti in seguito a terremoti, ma anche per valutare l'efficacia delle operazioni di consolidamento.
Il sistema dei microtremori, infatti, permette di definire lo spettro vibrazionale di un edificio prima di procedere ad opere di consolidamento strutturale e successive a queste; dal confronto tra le due prove è possibile valutare la maggiore o minore implementazione della rigidità del manufatto compiendo quindi delle valutazioni sulle operazioni compiute.
Per approfondire il tema è possibile consultare la pagina di GEOfaber a questo link.

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