venerdì 14 luglio 2017

#lonatocheverrà: interventi della mattina del 13 luglio

In mattinata l'archeologo Marco Mottinelli ci ha illustrato l'importanza dell'implementazione delle mappe territoriali con quelle storiche così da creare un database interpretativo delle modifiche avvenute in un dato territorio. Nell'illustrare il suo lavoro in tal senso ha evidenziato la necessità di creare ed interpretare le mappe storiche così da offrire una chiave di lettura storica dello sviluppo del paese. I dati forniti dall'interpretazione storica di un territorio divengono fondamentali per capirne i processi evolutivi e evidenziare quelle che sono le peculiarità storiche di un luogo, così da preservarle. La lettura dei catasti storici è in grado di spiegare molti “eventi” territoriali collocandoli nel loro contesto evolutivo, così da metterne in luce la loro genesi, evoluzione e stato di fatto, col fine di preservare quelli più importanti. Dalla discussione è quindi emersa la necessità che un Comune si doti di un'analisi critica di questo tipo, così da evidenziare i contesti territoriali di pregio e degni di tutela. A tal proposito è emersa la chiarezza con cui è ancora percettibile il sito su cui sorgeva il vecchio paese di Lonato, arroccato attorno alla Pieve di San Zeno. Contesto gravemente minacciato dall'avanzata del centro edificato in località San Martino e dal progettato impianto sportivo. Lo stesso sito è poi minacciato da un'azienda agricola presente a Nord che ha realizzato alcuni edifici che pur essendo regolarmente autorizzati rischiano di non rendere più leggibile il vecchio sedime individuabile. La non conoscenza di questi segni territoriali evidenti minaccia anche chi, magari in buona vede, ipotizzava nei mesi scorsi la deviazione di via Scattoler che risulta invece parte fondante della riconoscibilità del sedime del vecchio paese.

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